La lezione di Gregori
L'AIA è un mondo spesso sconosciuto a chi non lo vive. L'arbitro in divisa, quello che ogni domenica dà inizio alla sua partita, è solo la parte visibile della nostra associazione. Esiste invece un mondo meno conosciuto, che opera fuori dal terreno di gioco, ugualmente importante. Questa parte fondamentale della nostra associazione è quella dei dirigenti arbitrali che, a partire dalle sezioni, si mettono a disposizione per la crescita arbitrale e umana degli arbitri in attività. Alcuni dirigenti però portano con sé un valore aggiunto, dipendente dalla loro storia e dalle loro competenze personali: Gianpiero Gregori di Piacenza ne è stato l'esempio.
Venerdì 11 marzo, presso l’Auditorium della FIGC di Prepo, Gregori è stato relatore di una riunione tecnica di grande qualità, e ovviamente ciò rientrava nelle nostre aspettative. Dopo una brillante carriera che si è conclusa come assistente in serie A, Gianpiero ha ricoperto importanti incarichi dirigenziali ed oggi assume il ruolo di componente della Commissione Arbitri Interregionale. La sua esperienza da dirigente è stata palese fin da subito quando, con poche parole, ha saputo catturare l’attenzione dei presenti. Il contenuto del suo intervento? Al di là della lezione tecnica, supportata da video didattici e slide statistiche, Gianpiero ha trasmesso un importante messaggio: sono i comportamenti fuori e dentro il campo a fare l'arbitro. L'arbitro è, e deve essere, un esempio di correttezza e serietà e, senza tali requisiti fondamentali, nessuno può definirsi veramente Arbitro. Concetti, quelli sottolineati dal vice responsabile CAI, che sono gli assi portanti della nostra associazione, ma che non sono sempre scontati fuori da questo mondo.
Riunioni come quella di venerdì scorso sono l'ennesima prova che la forza dell'AIA sta nella passione dei suoi associati e che la sua missione non è quella di forgiare arbitri, ma di formare Donne e Uomini degni di questi nomi.